musica rilassante per fare yoga

Le musiche rilassanti per fare yoga

Innanzitutto, durante la pratica Yoga: musica sì o musica no? Su questo non tutti sono d’accordo: alcuni ritengono che distragga troppo o che allontani dalla pratica, altri che la buona musica possa fornire l’energia ispiratrice per impegnarsi meglio nell’attività .
Personalmente sostengo che una buona e selezionata musica può davvero aggiungere qualcosa in più alle lezioni, poiché la quiete della mente non va necessariamente di pari passo con il silenzio. A differenza di altri generi musicali, la musica yoga viene generalmente suonata a un volume basso: l’idea è supportare il ritmo e non distrarre dalla pratica; in alcuni momenti il volume potrebbe alzarsi, per esempio quando si vuole lavorare sulle emozioni.
Esistono molti studi medici che hanno approvato l’uso della musica per scopi riparativi e curativi ma è fondamentale sapere quale tipo di musica favorisca questi processi. Eh già, perché esiste una connessione sottile tra il suono e il modo in cui i propri corpo e mente ad esso reagiscono: le risposte riflesse alla musica, in particolare del tronco encefalico, possono spiegare gli effetti rilassanti o attivanti dall’ascolto, e come semplici suoni possono produrre piacevolezza o spiacevolezza.

Ad ogni pratica la sua musica

La musica può variare a seconda dell’obiettivo della pratica: alcune playlist musicali potrebbero essere create quando si vuole far lavorare gli allievi su determinate esperienze emozionali, e dunque attraverso le immagini evocate dalla musica, che diventano “correttive” e, quindi, terapeutiche. A volte emergono ricordi o emozioni che non sapevi fossero bloccati o che ti disturbassero…
Ovviamente lo stile di Yoga che pratichi fa una grande differenza, per esempio un Vinyasa potrebbe utilizzare musica dinamica con cui puoi “fluire”, un Hatha più statico necessita invece un approccio diverso, meno dinamico. In generale comunque, la musica veloce e allegra ha un effetto più energizzante, mentre la musica lenta e soft ha un effetto più rilassante.

Personalmente ricerco ed uso consapevolmente la musica per creare e rafforzare la struttura delle pratiche, mie e per gli allievi. Per esempio:

  • Per la centratura iniziale mi avvalgo di suoni che connettono alla natura (per spostare pian piano l’attenzione dall’esterno all’interno) – per esempio Relaxing Music with Nature Sounds – Waterfall
  • per gli esercizi di Riscaldamento ed i Saluti al sole scelgo sonorità  più energiche e fluide per un’introduzione morbida (che si sviluppa lentamente) – per esempio Surya Namaskar · di Kai Franz
  • per il Pranayama opto per una musica calma e a basso volume (per favorire le spiegazioni tecniche) e ripetitiva (per sostenere le ripetizioni) – per esempio Meditation & Chanting of Navkaar Mantra – Classical
  • nel secondo picco con asana più intensivi mi avvalgo di suoni più attivi e soprattutto coinvolgenti (che sostengano fatica e coraggio) – per esempio Flower of Life · di Jonny Be oppure tribali come Send in the Drums · di James Asher
  • per defaticare ovviamente scelgo poi una musica più calma (che riequilibri anche il battito cardiaco) per esempio Feel the Rhythm · di SISOONA
  • ed infine giungo a Savasana con musica molto rilassante (a 360° per il corpo, trasportando anche mente e spirito verso i benefici generali della pratica) per esempio la versione del Adi Shakti che più si preferisce (scelgo la/il cantante di “pancia”)

A conclusione: “La musica può supportare la svolta verso l’interno: può aiutarti ad entrare più facilmente in uno stato di Flusso fisico e mentale, silenziando i rumori di sottofondo”

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